giovedì 15 gennaio 2015

Il Cappello di Capitano

Quando L. Ron Hubbard lasciò il comando della Royal Scotman per partire per una spedizione archeologica a bordo dell'Enchanter, presentò "Il Cappello di Capitano", così intitolato, perché stava in effetti passando simbolicamente quel cappello al primo ufficiale della Royal Scotman a cui cedeva il comando. Oltre ad essere un gesto tipico di L. Ron Hubbard, questa è una testimonianza di una tradizione marittima, tanto affascinante quanto nobile.



IL CAPPELLO
DI CAPITANO

di L. Ron Hubbard


Il Capitano di una nave, in porto o in mare, è responsabile  della sicurezza e delle attività della nave, del suo carico, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri; egli deve averne il controllo e assicurarsi che le attività della nave siano remunerative o non troppo costose, e che non mettano inutilmente in pericolo la nave di fronte agli elementi, alle autorità o alle forze che si trovano a terra.

Gli scopi della nave sono stabiliti dai suoi proprietari e modificati dal Capitano soltanto al fine di renderle attività più vantaggiose o perché abbiano maggiore successo, non per ridurle.

Il Capitano si assicura che la nave, e tutto ciò che si trova al suo interno, sia in condizioni adeguate per portare a buon fine gli scopi della nave stessa e che si mantenga in modo da continuare a realizzare il proprio scopo.

Il Capitano si assicura quindi che la nave realizzi i propri scopi ed impartisce tutti gli ordini e intraprende tutte le azioni per assicurarsi che lo faccia.

Impartisce ordini ai suoi ufficiali e al suo equipaggio affinché eseguano i loro compiti specifici o tradizionali nei vari dipartimenti della nave, affinché ci si prenda cura del carico e dei passeggeri e le esigenze della nave vengano rispettate.

E' compito del Capitano trasmettere una sensazione di sicurezza, attraverso una dimostrazione di competenza opersonale ed esigere che gli ufficiali e i membri dell'equipaggio dimostrino e aumentino la propria competenza. In tal modo, chi si trova a bordo si sente sufficientemente al sicuro da svolgere i propri compiti , su una nave che emana sicurezza, il mal di mare è minimo; grazie ad una reale competenza e a un buon giudizio, la nave, i suoi beni e i suoi scopi sono al sicuro.

Il mare, così come le autorità nazionali e portuali sono spesso difficili da gestire, poco comprensivi e violenti nei loro modi.

Il Capitano deve prevedere ed evitare le conseguenze dovute alla violenza di forze furiose, in mare o sulla terraferma, e non deve sperare o aspettare supinamente che gli passino accanto senza toccarlo.

L'essenza dell'atteggiamento del Capitano nei confronti della nave, del carico, dell'equipaggio e dei passeggeri è la sopravvivenza e il conseguimento degli scopi del proprietario.

Nella sua attività, un buon Capitano non è una specie di divinità distaccata e, per quanto riguarda la nave, nemmeno persegue un qualche insignificante scopo come farebbe un dilettante. Egli è dappertutto, è onnipresente, pronto ad aiutare e comprensivo, e, dall'alto della sua competenza e della sua autorità, provvede ai bisogni della nave e dell'equipaggio.

Nessuna parte della nave o delle sue funzioni gli devono essere sconosciute. Egli dovrebbe essere sempre attento ad ogni segno di incompetenza da parte degli ufficiali e dei membri del suo equipaggio e dovrebbe porvi rimedio tramite istruzioni e disciplina.

La sua nave deve essere pulita ma funzionale e offrire, sia internamente che esternamente, un aspetto gradevole all'osservatore, inoltre egli deve scoraggiare la trascuratezza nelle azioni.

Dovrebbe riprovare a disciplinare la tendenza alla svogliatezza e dovrebbe essere vigile nei confronti di coloro che incoraggiano la trascuratezza, dovrebbe inoltre proteggere la sua nave e il suo equipaggio da tali persone sottoponendo a disciplina o destituendo i trasgressori.

L'ufficiale che non fa il saluto, il nostromo che permette la presenza di cime sfilacciate, questi non sono che alcuni tra un migliaio di indizi di un futuro disastro che colpirà quando tutto il resto sarà già in subbuglio. Le misure disciplinari del Capitano possono essere leggere, come il non suggerire promozioni, o pesanti, come il licenziamento su due piedi.

Un Capitano che si adopera unicamente per essere gradito non lo sarà mai. Soltanto il Capitano che si adopera per essere competente e per conseguire gli scopi della nave e favorire la sopravvivenza sua e del suo equipaggio incontrerà il favore dei suoi uomini.

Il lavoro inutile, assegnato allo scopo di "tenere occupati gli uomini", è il segno di un sadico, non di un ufficiale competente. Gli uomini dovrebbero essere impegnati in proporzione alla quantità di lavoro da sbrigare e riposare nella misura in cui hanno lavorato bene.

Un Capitano ha dei privilegi: non li può esercitare senza sentirsi in colpa a meno che non sia anche all'altezza delle sue responsabilità.

L. Ron Hubbard

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